Le risorse favoriscono le condizioni dinamiche per stimolare le forze di guarigione.
Le risorse favoriscono le condizioni dinamiche per stimolare le forze di guarigione. Prima risorsa su cui fare affidamento è il Respiro di Vita e le sue manifestazioni: questa connessione permette di collegarsi agli schemi e memorie dei traumi in maniera più sana riconoscendo le forze e gli strumenti per la risoluzione.
Nel percorso fatto con le persone ho riscontrato che queste mostrano spesso difficoltà di accesso alle proprie risorse. Permettere, più o meno consapevolmente, questa ri-connessione ha creato le condizioni per iniziare una nuova dinamica di elaborazione degli schemi e delle forze inerziali. Si possono ampliare le prospettive di fiducia e accoglienza della trasformazione.
“Le Risorse sono quegli aspetti fisiologici, costituzionali, psicologici, emozionali, spirituali a cui una persona fa appello per muoversi nel mondo. Sono le energie a cui attingiamo quando dobbiamo processare traumi/shock che ci vengono dall’esterno come shock emotivi e incidenti o dall’interno come patogeni e tossicità. Nel nostro lavoro la grande risorsa a cui possiamo accedere è la Potenza del Respiro della Vita”.
Franklyn Sills, Craniosacral Biodynamics, Volume 1
Quando si mostrano diversi fulcri inerti collegati tra loro, la percezione è di impotenza, “situazione di stallo” in cui non si trova la forza per stimolare una nuova dinamica. In effetti spesso emerge anche a livello relazionale l’aspetto di identificazione con i problemi e i traumi. Anche se la persona può attingere alle sue risorse che sono sempre presenti, riconosce inconsapevolmente solo la parte di sé che è stata “ferita”.
Il senso dello spazio
Il percorso richiede tempo, per stabilire un rapporto di fiducia che permette alla persona di aprirsi, per poter interagire in modo più attivo nella relazione e nella percezione di sé. Lo spazio è in qualche modo il primo scalino da salire, una fase di enorme importanza senza la quale non si può passare alle altre. La percezione di spazio è strettamente collegata alla sensazione di calma, di sostegno, di pienezza. In quello stato di ascolto la nostra percezione è dilatata e più ricettiva e si manifesta uno stato di equilibrio, che va oltre il sentire abituale, ci permette di accogliere quello che c’è. Si entra in connessione con realtà sottili in cui sono presenti le forze di guarigione: il Respiro di Vita (Breath of Life). Lo spazio crea le condizioni di “elaborazione”, “riorganizzazione” del sistema dell’essere che in connessione con il Respiro di Vita riattiva le possibilità di ricontattare la Salute.
Nel “fare campo” l’operatore si sintonizza con diversi riferimenti: fulcri di radicamento, di relazione, fulcro interno. Avviene una “negoziazione dello spazio” che esprime la relazione tra le due persone per consentire le condizioni di rilassamento, fiducia e benessere del cliente. Questo è un valore aggiunto che offre il Craniosacrale Biodinamico: rendere cosciente l’operatore dell’importanza dei passaggi e delle sfumature nel contatto con la persona.
Ogni cosa è importante, ogni movimento, silenzio, sguardo: ogni cosa parla della persona e delle sue relazioni con il mondo. A volte si presenta in diverse situazioni la necessità di “contenere”, limitare, lo spazio che la persona prende come per dirigere la situazione. E’ importante quindi riconoscere ciò che sta avvenendo per favorire le condizioni di relazione permettendo, nella neutralità, una nuova dinamica. Nonostante lo spazio e la disponibilità, alcune persone hanno difficoltà a esprimersi, parlano poco e in modo stereotipato. Spesso i bambini manifestano una stretta relazione con la madre che in qualche modo altera il loro comportamento. Man mano che questo condizionamento si affievolisce, restituisce spazio di libera espressione al bambino che può manifestare le sue risorse.
Riconoscere quello che si mostra nelle dinamiche famigliari mi ha stimolato ad approfondire l’osservazione a tal punto da rendere lo spazio il senso del lavoro cosi da diventare “contenitore” neutro. Diventare accogliente durante le sessioni preparandomi con maggior attenzione nella “centratura” prima dei trattamenti. Un lavoro che mi ha permesso di rendermi conto dell’importanza dello spazio. Ma allora cosa significa spazio? Non era sufficiente essere centrati, attivare i fulcri? Durante il percorso fatto con le persone si stava creando una nuova consapevolezza. La svolta è avvenuta aiutando gli altri a riconoscere le proprie risorse, mettendo in discussione e dinamizzando la modalità di relazione con i famigliari. Tutto questo è avvenuto spontaneamente nel corso di vari trattamenti, sostenuti dalla connessione con il Respiro di Vita e da un nuovo senso dello spazio. Mi è capitato nel corso di questo periodo di vivere dei momenti in cui si mostravano sensazioni nuove, improvvise manifestazioni che arrivano proprio quando meno me l’aspettavo. Il mondo delle relazioni, la percezione della realtà, tutto era in trasformazione riconoscendo il concetto acquisito tanto tempo fa dell’interdipendenza e integrandolo con maggior forza.
L’interdipendenza
“Se tutto è impermanente, allora tutto si può definire “vuoto”, privo cioè di un’esistenza durevole , stabile, intrinseca. Tutte le cose, viste nel loro vero rapporto, si rivelano non indipendenti ma interdipendenti le une dalle altre. Il Buddha paragona l’universo a un’immensa rete intessuta di innumerevoli gemme, ognuna dotata di innumerevoli lati. Ogni gemma riflette tutte le altre, e di fatto è una cosa sola con tutte le altre gemme.
[…] La scienza moderna parla di un sistema straordinario di relazioni”.
Sogyal Rimpoche, Il libro tibetano del vivere e del morire
Ogni cosa si allacciava al senso di tensegrità (tensione + integrità) nel craniosacrale biodinamico: “strutture che mantengono la loro integrità di forme e sostanza principalmente grazie all’equilibrio tra forze tensili continue e forze compressive discontinue”. L’esistenza quindi può essere intesa come la manifestazione di forze polarizzate, ma complementari, coesistenti e fondamentali, al lavoro in noi ed intorno a noi, nell’universo. La percezione di sé e degli altri dipende anche da come noi ci sentiamo di fare parte di questa totalità o se ci sentiamo separati. La nostra salute e capacità di relazione sono collegate alla nostra capacità di riconoscere quest’intreccio, interconnessione. Ciò rende possibile la manifestazione della matrice originale, intimo e profondo Soffio Creativo di Vita.
“Il mandàla… si tratta di un archetipo importante, che riguarda l’ordine interiore, sia nel senso di ordinamento degli infiniti aspetti dell’universo, cioè uno schema del mondo, sia nel senso della sistemazione dei complessi aspetti della nostra psiche entro uno schema. Sta a significare che c’è un centro ed una periferia, e il mandàla cerca di abbracciare il tutto, come simbolo della totalità. … Esso sta a significare un centro che non coincide con l’Io, ma con la totalità, essendo esso stesso totalità, la totalità che io chiamo Sé”.
Jung, Psicoanalisi o psicologia analitica
Da quella sensazione provata inizialmente di forte interrelazione con gli altri, le percezioni si sono trasformate attirando la mia attenzione, in un momento di quotidianità, sullo spazio che c’era tra me e gli altri. Era uno spazio fisico pieno, vivo, con una sua consistenza, che dimostrava la continuità tra gli esseri, le forme viventi.
Riflessioni
Per me è stata un’esperienza determinante per integrare, facendo miei, alcuni aspetti del craniosacrale biodinamico che sottolineano l’importanza dello spazio, dell’affidarsi al Respiro di Vita. Importante è lasciare che le cose accadano “togliendosi di mezzo” celebrando e onorando la vita in ogni sua forma e manifestazione.
E’ cambiato il mio approccio nella relazione, nell’ascolto diventando più facilmente testimone dei processi con più semplicità, neutralità, consapevolezza delle risorse. Si è ridotto l’attaccamento al risultato legato alle sessioni di craniosacrale e al mio senso di responsabilità: ciò che avviene è la manifestazione della infinita Grazia Divina del Respiro di Vita e sono grata di poterne essere testimone.
Questo è un dono inestimabile.
La storia di una persona è fatta di tanti attimi, carichi di emozioni, fin dal primo anelito di vita come embrione. Queste emozioni, percezioni ed esperienze ci hanno permesso di crescere, relazionarci con il mondo. Quando ci prendiamo la responsabilità di ciò che siamo, quando seguiamo il flusso che ci trasporta e ci solleva nella direzione del Cuore, le percezioni della realtà si modificano donando una visione ampia, un respiro nuovo.
Quello che percepiamo come noi stessi influenza il senso di spazio, colora le relazioni di tante sfumature. Questo fa nutre l’intreccio infinito delle manifestazioni del creato, consente di attingere alle risorse in modo più completo, spontaneo e naturale.