In modo inaspettato è arrivato a me un messaggio che mi ha risvegliato nuove riflessioni.
Era un video di Nicola Donti, insegnante di logopedia che aveva come titolo “La strada migliore”. L’ho collegato anche al processo di guarigione nell’approccio craniosacrale. Quando abbiamo un sintomo e vogliamo liberarcene più in fretta possibile dimentichiamo che nella vita, come in un percorso di trattamenti è importante godersi il viaggio. A volte la strada da percorrere è più lunga.
I bambini ci insegnano che la logica non sempre porta la felicità. Per percorrere un tragitto possiamo scegliere di percorrere un tragitto piú lungo, piú interessante che nutre la nostra anima. Prendiamoci del tempo per arrivare alla meta. Per godersi tutte le sensazioni, informazioni, nuove esperienze da vivere che ci permettono di guardare la vita in modo nuovo, di percepire noi stessi e il nostro corpo in maniera diversa. Spesso é necessario e arricchente prendersi il tempo di assaporare le sensazioni, i cambiamenti. Sentire adesso cosa c’è di nuovo, come mi sento dopo la seduta di craniosacrale. Quante nuove finestre si possono aprire verso il cambiamento.
Il sintomo iniziale che mi ha portato a fermarmi e ascoltare il mio corpo lo lascio andare, con gratitudine. Era il mezzo che la mia anima aveva per parlarmi. Lo lascio andare quando ha finito il suo compito. Quando l’anima ha trovato spazio per esprimersi. E a volte continua a parlarmi, a volte tramite altri sintomi, per rapportarmi alla loro causa, all’origine.
Si puó così realizzare ció che non si osava neanche immaginare fino al quel momento. Si possono vivere esperienze che ti non saresti mai aspettato.
Allora perché non lasciare una finestra aperta verso l’ignoto, il non conosciuto (Dr. Joe Dispenza). Immaginare nuove possibilità, aldilà del giá conosciuto, aldilà degli schemi. Far vivere il proprio bambino interiore che continua a sognare per vivere in un mondo migliore.